martedì, settembre 18, 2007

V-DAY… acronimo di “Verrà il Giorno”??

V-DAY… acronimo di “Verrà il Giorno”??

8 Settembre 2007 .
Beppe Grillo, rappresentante di un ministro del governo Prodi all’assemblea Telecom come ho già scritto il 17 Aprile scorso, raccoglie ancora una volta i malumori generalizzati e striscianti nell’ Italico Popolo e li ha resi viscerali con la sua indubbia abilità di creare soop, di soffiare sul fuoco della polemica e del “ chi grida di più vince” . Nasce il V-DAY.
La frase che ho apprezzato di più di Grillo è stata quella in cui ha precisato di essere un comico e di voler continuare a essere un comico.
- Disapprovo ciò che dici, ma difenderò sino alla morte il tuo diritto di dirlo (Voltaire)
Partendo da questa famosa frase di Voltaire mi sento di appoggiare l’operato del comico genovese, ha dato voce ai suoi pensieri e ai pensieri di un sacco di altre persone. Magari sono tesi su cui si può discutere, ma prima volevo però contestare il metodo.
Da persona intelligente qual è ha ricordato la sua posizione di comico, a un comico si potrà contestare tutto ma non certo il fatto di aver fatto cagnara. Ma è un comico che, per la sua abilità, ha abbracciato da tempo il bastone del lottatore sociale, del social reazionario, di chi pur facendo ridere ( o sorridere) porta avanti campagne sociali e umanitarie dai forti contenuti politici. Il fatto che improvvisamente, guardandosi attorno Grillo si è reso conto che gran parte dell’attuale governo era più comica e meno politica di lui deve averlo fatto talmente arrabbiare da portarlo a dar vita al V-DAY. Ma se diamo un peso politico a tutta la questione ( come stanno facendo i media, la politica e un pò di sghimbescio anche lo stesso Grillo) è evidente che non si possono affrontare problemi seri e complessi sbraitando e sollevando le piazze. Questo atteggiamento può servire per far diventare seri e importanti problemi che magari stanno passando inosservati, ma non da certo nessun contributo nel percorso verso la soluzione. Quindi grazie Grillo per la tua forza e decisione nel far emergere i problemi, però vorrei che venissero risolti con più pacatezza e meditazione.
E allora quali sono i punti sollevati da Grillo?

Esclusione dal parlamento da chi ha subito condanne definitive.
Bhe! A ragion del vero, sembra quasi lapalissiano, ma a ben guardare qualche contraddizione con il social-solidal-verde pensiero di Grillo esiste. Siamo in Italia, paese che per natura o per pressioni fa dell’accoglienza e dell’integrazione una bandiera. Siamo governati dal sinistra-centro che fa dell’accoglienza e dell’integrazione una bandiera. Siamo nello stato in cui si è proposto di abolire l’ergastolo perché non dà una seconda possibilità a chi ha sbagliato. Allora io dico, se qualcuno ha sbagliato, ha scontato la sua pena e ora si reinserisce talmente bene nella società da entrare a far parte del Governo della nazione vogliamo negargli questa possibilità?? E poi, facciamo di ogni erba un fascio e trattiamo allo stesso modo chi ha ucciso e chi a 15 anni è stato sorpreso a rubare una mela? Entrambi sono stati condannati ma i reati dovrebbero avere un peso diverso.

Limite a 2 mandati parlamentari
Giusto, così si obbliga la classe politica a rinnovarsi! Ma siamo certi che il detto “ Scopa nuova scopa bene” valga anche nella gestione del buon governo? Porto due esempi agli antipodi: Siamo certi che l’esperienza portata da personaggi quali Pertini, De Gasperi, Moro ( citando solo rispettosamente personaggi trapassati per non offendere i contemporanei) non sia servita al nostro paese? Oppure, mandiamo a casa oggi tutti i parlamentari con due mandati alle spalle, chi mettiamo al posto di Berlusconi, Fini, Marini, Dini, Amato, Prodi, etc. etc. Abbiamo 2/3 di nuovi parlamentari validi in grado di sostituire gli attuali? E ancora, con la durata media delle legislature ( Berlusconi come eccezione a conferma della regola) ci troveremmo a dover pagare il vitalizio che spetta a chi ha partecipato a due legislature ad un numero abnorme di persone che continuerebbe a crescere a dismisura.. Avremmo quindi un parlamento giovane, incapace, che costerebbe ancora di più. No grazie!

Possibilità di esprimere la preferenza diretta nelle votazioni
E’ un chiaro invito a ridare la possibilità agli elettori di esprimere le proprie opinioni con le preferenze. Detta così è un grande passo avanti verso la democrazia diretta, un evoluzione della politica.
Ma come tutte le evoluzioni, come ci hanno insegnato a scuola, la storia è fatta di cicli, di corsi e ricorsi. Ricordo ai troppo giovani che non hanno visto e ai troppo vecchi che hanno dimenticato ( Grillo credo votasse già negli anni ’90) che subito dopo tangentopoli e mani pulite si decise di togliere la preferenza diretta per evitare che fossero avvantaggiati i candidati più ricchi che potevano permettersi, nel migliore dei casi, un campagna elettorale più capillare, diretta e efficacie e nel peggiore dei casi di comprare le preferenze. Questa decisione fù applaudita come la più grande conquista democratica degli ultimi tempi. Oggi, dopo 15 anni il passo opposto, il tornare alla preferenza, viene spacciato come qualcosa di innovativo e rivoluzionario. Se la scelta dei candidati viene fatta dai partiti onestamente o se i candidati non comprano le preferenze entrambi i sistemi funzionano bene. Non è il sistema di voto che fa eleggere persone oneste in parlamento.

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