mercoledì, dicembre 24, 2008

BUON NATALE

Questo pomeriggio non ho lavorato, nel senso che non ero in ufficio. Ho svolto le mie mansioni da vicepresidente di una casa di riposo e sono andato a fare gli auguri agli ospiti della struttura originari del mio paese. Pensavo fosse una passeggiata, tanti auguri, qualche parola con i vecchietti, una chiacchierata e poi via a casa pronto a completare gli ultimi preparativi per il Natale. In fondo sono i soliti nonnini che incontro ogni volta che ci vado. Invece oggi sono tornato a casa rivoltato come un calzino, stanco, forse sconvolto, probabilmente con un overdose di storie di vita, certamente avendo imparato molto da questo contatto vero ed intenso.

Ho incontra 37 PERSONE con le loro storie, le loro difficoltà, la loro dignità. La nostra struttura è bella, nuova, ospitale, l’assistenza e ottima. Eppure nessuno di quei 37 ospiti ha dimenticato di dire “ qua se sta ben… ma vutu meter a casa mia!!!” ( traduzione: “ Qui si sta bene… ma vuoi mettere a casa mia!!”).
Ho visto 37 PERSONE con problemi, difficoltà, necessità e anche se non ci penso mai che possa succedere, ho visto cosa ci riserva il futuro. Non ci pensiamo mai, crediamo di avere in eterno 20 anni, di poter fare sempre quello che stiamo facendo oggi con la stessa facilità e semplicità. Ed invece può essere difficile anche la cosa che oggi ci sembra più banale.
Ho visto una signora bloccata a letto da problemi alle gambe ma con una testa lucida e pronta accoglierci nella sua stanza con un gran sorriso preoccupata solo perché gli era stata negata la pensione di accompagnamento. Ho visto un quasi novantenne dagli occhi dolcissimi accoglierci dal suo letto con un gran sorriso e intrattenerci scherzando sui suoi problemi e sulla sua gioventù. Ho visto anche PERSONE in cui l’età, la stanchezza, l’usura hanno intaccato di più il fisico e la mente e oramai vivono in un loro mondo diverso da quello che vediamo noi o addirittura sono stati avvolti da una nebbia che ne ha ottenebrato la mente e li costringe nel loro isolamento.
Mi ha colpito un signore che ci ha raccontato la sua storia:
“ Ho 90 anni, fino a Gennaio ero una persona normale e avevo la mia vita normale. Ma a Gennaio sono caduto e mi sono rotto un femore e da quella volta sono qui legato a questa sedia a rotelle, ma per il resto non è cambiato niente, io sto bene come prima” “Certo, “ gli fu risposto, “ Si vede e si sente che è ha la mente di un giovanotto!” e lui ha dato una risposta che mi ha gelato il sangue, “Esatto! Vi rendete conto cosa significa avere una mente lucida e trovarsi legato qui a questa sedia? Almeno avessi battuto la testa cadendo…” e con la mano un po’ tremante si è timidamente asciugato una lacrima.

Caro Babbo Natale, non so se sono stato buono quest’anno ma ti scrivo comunque.
Per questo Natale voglio un regalo di meno ed un amico di più seduto alla mia tavola, Voglio un panettone di meno e un giorno in più da passare con i miei cari, voglio uno spumante di meno e un bacio, una stretta di mano e uno sguardo sincero di più. Voglio che dedichi meno tempo a me oggi per potermene dedicare di più domani quando ne avrò bisogno, vorrei che arrivasse un po’ di luce nelle vite buie di chi soffre.

Buon Natale a tutti e che il nuovo anno vi porti gioia, felicità e salute….

Un abbraccio di cuore