venerdì, settembre 18, 2009

NON CI STO!!!!!


No, mi dispiace, non ci sto!

 

Non ci sto a sentire la madre della povera sanaa giustificare e perdonare il padre che l'ha sgozzata perché non era d'accordo sui suoi sentimenti. Non ci sto a sentire intere comunità islamiche fare lo stesso ragionamento, non ci sto a sentirmi dare del razzista se dico che qui da noi non è ammesso questo comportamento e che se si vuole l'integrazione la si può ottenere solo se chi viene ospitato accetta e condivide valori e regole di chi lo ospita. Razzista è chi viene a farsi ospitare e pretende che il paese ospitante si adegui e faccia proprie le sue tradizioni e i suoi valori. Posso non condividere il modo di pregare dei popoli islamici come posso non condividere il modo di pregare dei buddisti, ma lo accetto. Non posso accettare e non voglio accettare che nel mio paese non si rispettino i principi, i valori e le leggi di questo paese e si mascheri tutto dietro alla vuota parola "integrazione"

Per questo doppiamente non ci sto!!!!

 

Non ci sto a sentir parlare dei nostri soldati che muoiono come fossero dei mercenari, non ci sto a sentire battibecchi sul tecnicismo "missione di pace" o "missione di guerra"

Certo, sono li anche a combattere, ma sono in missione di pace.

Non tanto la pace dei paesi in cui stanno combattendo, se questo fosse il fine ultimo avrebbe ragione chi pensa di costruirci un grande muro attorno e lasciare che tribù, paesi, regioni e nazioni si "mettano d'accordo", ma quanto per la NOSTRA pace.

Sono li a difendere la nostra democrazia, le nostre case e i nostri figli. Stabilizzare le loro democrazie serve a non destabilizzare le nostre, combattere senza quartiere i terroristi evita che riescano a trovare il tempo di organizzare altri 11 settembre.

Smettiamola con questi discorsi ipocriti,  Della democrazia in Iran ce ne frega un accidente, della libertà degli afgani ce ne importa un fico secco. E' che senza queste stabilità la nostra vecchia, stanca e poco apprezzata democrazia salterebbe in aria. In gioco ci sono cose a noi ben più care della democrazia afgana o irachena. In gioco c'è la nostra libertà, la nostra democrazia, la nostra cultura, la nostra religione, i nostri valori, i nostri figli.

 

Un grazie a chi con parole o opere difende questi principi. Un grazie particolare a chi per questo mette in gioco la propria vita e non sempre vince la scommessa.



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mercoledì, settembre 09, 2009

AHI AHI AHI SIGNORA LONGARI.......


Doveroso tributo ad un pezzo di storia italiana che ci ha lasciato…….

 

Ed ora si prosegue come lui avrebbe voluto:

 

"ALLEGRIAAAAA!!!!!"



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