giovedì, novembre 12, 2009

GIUSTIZIA: Verità o Minzione?

GIUSTIZIA: CDR TG1, DA MINZOLINI STRAPPO PREOCCUPANTE A RUOLO TESTATA

ADNKRONOS->ultimo aggiornamento: 10 novembre, ore 15:40

Roma, 10 nov. (Adnkronos) - Il Cdr del Tg1, in un comunicato , stigmatizza l'editoriale che il direttore della testata, Augusto Minzolini, ha dedicato nell'edizione delle 20 di ieri al tema della giustiza. "Anche questa volta -si legge nella nota del Cdr- non siamo d'accordo. Anche questa volta il direttore ha schierato il Tg1 attraverso un editoriale sul contestato tema della riforma della giustizia sposando esplicitamente le posizioni della maggioranza di governo. Tanto piu' che - il caso Cosentino insegna - le norme sull'immunita' parlamentare non sono state affatto abrogate per tutti i reati connessi all'esercizio delle funzioni politiche. Senza nulla togliere al diritto del direttore minzolini di esprimere il suo pensiero, ci preoccupa la caratterizzazione politica che la direzione sta imprimendo al Tg1. Uno strappo -conclude il Cdr- che contrasta con il ruolo di giornale istituzionale e non governativo caro a tutta la redazione, un ruolo che questo Cdr continuera' a difendere".

 

Leggere così al volo le veline dei servizi di informazione mi sembra di leggere un racconto satirico.

 

Il direttore di un giornale o di un telegiornale viene attaccato perché ha espresso delle idee e viene attaccato dal suo CDR non perché le idee da lui espresse siano palesemente sbagliate ma solo perché palesemente sposano le posizioni della maggioranza ( in questo caso di governo ma si potrebbe intendere anche la maggioranza degli italiani). Quindi è presumibile che al TG1 si debbano esprimere pareri esclusivamente a favore della minoranza?

 

E il giorno dopo da chi viene attaccato???

Da Repubblica, lo stesso giornale che ha lanciato la raccolta firme contro la mancanza di libertà d'informazione in Italia. Anche qui viene da pensare che in Italia la libertà che manca sia quella di avere idee che sposano quelle della maggioranza.

 

E per anni si è parlato di conflitto d'interessi……



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venerdì, ottobre 23, 2009

RAPPORTI FAMIGLIARI


Cassazione: ''Famiglia? Lo è ogni coppia se c'è un rapporto di mutua assistenza''

 

ultimo aggiornamento: 22 ottobre, ore 19:57

Roma - (Adnkronos) - Per gli 'ermellini' rientra nel concetto anche un'unione di fatto. Contano l'assistenza e la solidarietà reciproca sussistenti ''per un apprezzabile periodo di tempo"

 

Roma, 22 ott. (Adnkronos) - Nel concetto di famiglia devono includersi a pieno titoli tutte le coppie tra le quali "siano sorti rapporti di assistenza e solidarietà per un apprezzabile periodo di tempo". Parola di Cassazione secondo la quale per far rientrare nel concetto di famiglia, una coppia, anche di fatto è "sufficiente solo la stabilità del rapporto". In particolare i giudici della II Sezione penale (sentenza 40727) ricordano che il richiamo contenuto nell'art. 572 c.p. (che punisce i maltrattamenti in famiglia), "alla famiglia deve intendersi riferito ogni consorzio di persone fra le quali, per strette relazioni e consuetudini di vita, siano sorti rapporti di assistenza e solidarietà per un apprezzabile periodo di tempo".

L'occasione per ribadire il principio, a piazza Cavour, è stata offerta dal ricorso di un extracomunitario originario di Tirana, Ledion T., che dalla Corte d'Appello di Cagliari, nel maggio 2006, era stato condannato ad un anno e otto mesi di reclusione per i reati di maltrattamenti in famiglia, violenza privata e ricettazione. La difesa dell'immigrato ha tentato di alleggerire la posizione in Cassazione puntando sul fatto che l'art.572 c.p. si dovrebbe applicare soltanto alle famiglie conviventi "more uxorio". Piazza Cavour ha dichiarato inammissibile il ricorso e ha ricordato che "la tutela apprestata dalla norma penale si estende anche alle famiglie di fatto".

 

 

Questa la velina dell'ADNKronos che espone la notizia.

 

Da una rapida riflessione mi sono reso conto che con il mio collega di ufficio ci possiamo considerare una famiglia.

 

Vediamo il perché analizzando la frase, quindi famiglia è:

"ogni consorzio di persone" : da wikipedia consorzio è "un'aggregazione volontaria legalmente riconosciuta che coordina e regola le iniziative comuni per lo svolgimento di determinate attività di imprese o enti pubblici."

Io e il mio collega non siamo obbligati a stare qui, siamo volontari in qualche modo. Lavoriamo in una società legalmente riconosciuta che coordina e regola le iniziative ed è un impresa.

 

 

"per strette relazioni e consuetudini di vita, siano sorti rapporti di assistenza e solidarietà per un apprezzabile periodo di tempo". : Io lavoro li con questo collega da 8 anni e mi sembra un apprezzabile periodo di tempo, siamo per 10-12 ore al giorno a un metro e mezzo uno dall'altro, viviamo quindi una stretta relazione.  Ogni giorno alle 9,30 beviamo un caffè, ci troviamo alle otto di mattina e torniamo casa alle 7 di sera, mangiamo assieme, abbiamo consuetudini di vita in comune.  Tra di noi ci diamo una mano nei momenti di difficoltà, ci porgiamo reciproca assistenza e solidarietà.

 

Tenendo presente che passo più tempo con lui che con mia moglie il cerchio si chiude.

 

Ma se domani mi licenzio, il mio collega deve continuare a versarmi gli alimenti e pagare la metà dei caffè che bevo durante la settimana? E assieme possiamo chiedere l'adozione di un bambino? 

Ma si può definire un concetto importante e complesso come la famiglia con frasi generiche e superficiali come quelle usate dalla cassazione? Ma è questo il mondo che vogliamo passare ai nostri figli?

 



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martedì, ottobre 13, 2009

SAGGEZZA POPOLARE


Ieri era una giornata che prospettava di chiudersi in maniera soddisfacente, ma non credevo così soddisfacente.

Alle 17 ero sulla strada di casa e stavo ammirando una luce splendida, il sole che stava tramontando su un cielo azzurro intenso cosparso di nuvole bianche e grigie che viravano sul rosa nelle zone colpite dalla luce del sole basso all'orizzonte. Splendido.

Invece che andare a casa, visto che avevo con me l'attrezzatura fotografica, sono andato a vedere un paio di posti che sto aspettando il momento buono per fotografare. Purtroppo ieri non era il momento giusto, la luce arrivava dall'angolo sbagliato, le nuvole erano tutte dalla parte opposta.. niente da fare, la foto si deve fare quando è il momento giusto e ieri non lo era.

Allora ho imboccato una stradina stretta e tortuosa che mi riportava verso casa e che mi portava dritto nella direzione giusta per la foto. Davanti a me avevo tutta la catena del monte Cavallo tagliata dalla luce del  sole, le montagne si stagliavano all'orizzonte e tutte le nuvole teatrali che prima avevo visto partivano da li. Trovato il punto giusto mi sono fermato appena superata l'unica casa abitata del circondario, ho messo la macchina sul ciglio della strada, ho preso la macchina, montato il grandangolo e ho cominciato a scattare.

Una situazione paradossale, in auto, con in mano un ritrovato tecnologico all'avanguardia a scattare foto digitali in un posto che sembrava fuori dal mondo e fuori dal tempo.

In quel momento estatico ho sentito dietro di me delle voci, due signori che discutevano in modo concitato e si stavano avvicinando ma erano nascosti dalla mia auto e non li vedevo.

Interrotto questo momento magico decido che per oggi può bastare, mi sono alzato per tornare in auto e mi trovo due signori anziani che sembravano una macchietta. Il primo non molto alto, capelli e baffetti grigi, un paio di pantaloni da lavoro blu di due taglie più larghi tenuti da una cintura che aveva dimenticato metà dei passanti e che terminava con un pezzo di spago. Il secondo più alto e più pesante, capelli bianchi impomatati e un paio di occhiali con le lenti ambrate grandi come due televisori, la dentiera che sembrava troppo grande per la sua bocca. Per un momento ho pensato che mi volessero menare perché avevo messo la macchina sull'erba del loro campo ed in vece avevano solo trovato un elemento esterno da coinvolgere nella loro discussione sui massimi sistemi.

Mi hanno tenuto più di un ora a parlarmi della crisi mondiale, della crisi italiana in campo industriale e politico, della loro esperienza e di cosa vedono nel futuro.

Due signori  ottantenni che mi parlano delle loro preoccupazioni per il futuro.

E mica ne parlavano con la visione di due vecchi contadini vissuti in un angolo fuori dal tempo e dallo spazio come quello in cui eravamo, no! Ne parlavano meglio dei migliori economisti che fino ad oggi ho sentito parlare in TV.

Mi hanno spiattellato un analisi sui problemi di giovinezza della nostra imprenditoria nata solo dopo la guerra e confrontata alla classe imprenditoriale europea nata nell'800, mi hanno parlato di protezionismo, dazi, globalizzazione come se fosse il loro pane quotidiano, e mia hanno lasciato andare via solo dopo avermi spiegato che la politica italiana smetterà di essere un peso e diventerà una risorsa quando smetterà di contrapporsi in schieramenti e si impegnerà su ogni fronte per il bene comune, al di là di chi faccia le proposte.

 

Quelle foto che sono ancora dentro la mia scheda di memoria, hanno ora un importanza diversa. Sono il ricordo di un momento di grande scuola e di profonda ammirazione per la vita di queste persone che ci hanno tirato fuori dal letame lasciato dalla guerra e ci hanno portato fino a qui rendendosi conto solo ora di non avere creato anche una società che proseguisse nella strada da loro iniziata.

Allora mettiamo da parte i cellulari e i notebook, rimettiamoci gli scarponi e leghiamoci i pantaloni con lo spago. Riproviamo a ripartire con la volontà, il coraggio e la forza che hanno avuto i nostri padri e i nostri nonni. Se non ci riusciamo vuole dire che la razza umana non si è evoluta nell'ultimo secolo ma si è involuta.



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venerdì, settembre 18, 2009

NON CI STO!!!!!


No, mi dispiace, non ci sto!

 

Non ci sto a sentire la madre della povera sanaa giustificare e perdonare il padre che l'ha sgozzata perché non era d'accordo sui suoi sentimenti. Non ci sto a sentire intere comunità islamiche fare lo stesso ragionamento, non ci sto a sentirmi dare del razzista se dico che qui da noi non è ammesso questo comportamento e che se si vuole l'integrazione la si può ottenere solo se chi viene ospitato accetta e condivide valori e regole di chi lo ospita. Razzista è chi viene a farsi ospitare e pretende che il paese ospitante si adegui e faccia proprie le sue tradizioni e i suoi valori. Posso non condividere il modo di pregare dei popoli islamici come posso non condividere il modo di pregare dei buddisti, ma lo accetto. Non posso accettare e non voglio accettare che nel mio paese non si rispettino i principi, i valori e le leggi di questo paese e si mascheri tutto dietro alla vuota parola "integrazione"

Per questo doppiamente non ci sto!!!!

 

Non ci sto a sentir parlare dei nostri soldati che muoiono come fossero dei mercenari, non ci sto a sentire battibecchi sul tecnicismo "missione di pace" o "missione di guerra"

Certo, sono li anche a combattere, ma sono in missione di pace.

Non tanto la pace dei paesi in cui stanno combattendo, se questo fosse il fine ultimo avrebbe ragione chi pensa di costruirci un grande muro attorno e lasciare che tribù, paesi, regioni e nazioni si "mettano d'accordo", ma quanto per la NOSTRA pace.

Sono li a difendere la nostra democrazia, le nostre case e i nostri figli. Stabilizzare le loro democrazie serve a non destabilizzare le nostre, combattere senza quartiere i terroristi evita che riescano a trovare il tempo di organizzare altri 11 settembre.

Smettiamola con questi discorsi ipocriti,  Della democrazia in Iran ce ne frega un accidente, della libertà degli afgani ce ne importa un fico secco. E' che senza queste stabilità la nostra vecchia, stanca e poco apprezzata democrazia salterebbe in aria. In gioco ci sono cose a noi ben più care della democrazia afgana o irachena. In gioco c'è la nostra libertà, la nostra democrazia, la nostra cultura, la nostra religione, i nostri valori, i nostri figli.

 

Un grazie a chi con parole o opere difende questi principi. Un grazie particolare a chi per questo mette in gioco la propria vita e non sempre vince la scommessa.



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mercoledì, settembre 09, 2009

AHI AHI AHI SIGNORA LONGARI.......


Doveroso tributo ad un pezzo di storia italiana che ci ha lasciato…….

 

Ed ora si prosegue come lui avrebbe voluto:

 

"ALLEGRIAAAAA!!!!!"



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lunedì, luglio 13, 2009

PD: TRAVAGLIO, GRILLO CANDIDATO A PRIMARIE? E' LA NOTIZIA PIU' DIVERTENTE DEL DECENNIO

PD: TRAVAGLIO, GRILLO CANDIDATO A PRIMARIE? E' LA NOTIZIA PIU' DIVERTENTE DEL DECENNIO

Roma, 12 lug. - (Adnkronos) - "E' la notizia piu' divertente del decennio". Commenta cosi' all'ADNKRONOS Marco Travaglio la notizia della candidatura di Beppe Grillo alle primarie del Pd, annunciata dal comico sul suo blog. "E' geniale", aggiunge Travaglio, apprendendo della candidatura. "Credo che sicuramente prenderebbe un sacco di voti -prosegue-. Le ultime elezioni europee hanno dimostrato che e' sufficiente mettere qualcuno che dica cose vere e forti e la gente ci si attacca e lo vota".

 

 

In effetti alle ultime Europee il PDL ha "perso" con il 35,26 % mentre il PD ha "vinto" con il 26,13 % dei voti avendo messo candidati che dicevano cose forti e vere.

 

Questa eclatante "vittoria" se la gioca ad armi pari con la notizia di oggi come News più divertente del decennio…..

 

Se poi consideriamo che Travaglio (  mente lucida e incisiva della sinistra italiana) considera positiva la candidatura di Grillo alla direzione del PD completiamo il quadretto boccaccesco.

 

Al PD mancava solo il segretario giullare, il comico in declino che oramai non fa ridere più nessuno alla direzione. Si potrebbe liberare un posto come responsabile all'organizzazione delle cucine delle "feste dell'Unità" da assegnare a Fassino e Crozza come referente per le politiche economiche.

 

Su questa strada il PD si "dipietrizzerà" sempre più fino a diventare una corrente di minoranza all'interno dell'IDV che diventa a sua volta sempre più un partito di lotta e di estremismo ai margini dell'arco costituzionale.

 

E poi si accusa il PDL e il centro-destra in genere di essere egemonico. No, la destra non è egemone… è sola!!!!

 




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martedì, giugno 16, 2009

POSSO FOTOGRAFARE LA VICINA IN TOPLESS?


Zappadu: ''L'ho detto al Garante: mai violata la privacy del Cavaliere''

Nella foto, Villa Certosa

Roma (Adnkronos) -

 

Praticamente si è attrezzato con un obbiettivo grande come un cannone e fatalmente, fotografando il panorama, ha immortalato le persone all'interno di una proprietà privata a distanza considerevole e poi le ha vendute ai giornali pensando ad un servizio naturalistico…

Mi sembra che la stessa scusa l'avesse usata anche quel signore arrestato a Venezia mentre riprendeva con una microcamera dal basso verso l'alto. Lui ha dichiarato che riprendeva  i colombi in volo… poi fatalmente ha immortalato anche quello che stava sotto le gonne delle turiste ma non ha violato la loro privacy…..



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venerdì, marzo 06, 2009

RIANIMARE L'ECONOMIA


Ieri, mentre andavo in ufficio, ascoltavo la radio in macchina e su tre stazioni contemporaneamente ho ascoltato notizie che riguardavano l'andamento delle vendite di auto e tutti lo ponevano come primo paletto per capire la portata della crisi.

Una trasmissione in particolare stava intervistando un esperto del settore che spiegava come il fortissimo calo delle vendite di gennaio ( se non ricordo male -38%) sia stato seguito da un calo più moderato in febbraio ( forse -24%) facendo capire, secondo lui, che gli incentivi statali avevano fatto recuperare almeno un 10% delle perdite di gennaio.

 

Siamo tutti d'accordo che gli aiuti statali aiutino ( appunto), siamo tutti convinti che ci sia bisogno di far lavorare le aziende, siamo tutti consapevoli che per andare avanti dobbiamo anche non far crollare il sistema bancario senza il quale l'intera economia smetterebbe di esistere. Su molti punti si trova un'intesa bipartisan.

Ma mentre ascoltavo queste esternazioni sulla salvezza derivante dal ritornare a produrre a pieno regime automobili, ero incolonnato ad un semaforo in paziente attesa di riuscire a divincolarmi nel traffico.

 

Siamo proprio sicuri che lo sviluppo passi attraverso l'automobile? Siamo proprio sicuri che per stare meglio si debba possedere due auto a testa da cambiare almeno una volta l'anno? Siamo proprio sicuri che in un mondo in continuo cambiamento, in un'economia isterica, in un'epoca di cambiamenti rapidi e incontrollati debba esserci ancora un pilastro inamovibile e insostituibile come l'industria automobilistica?

 

Certo, si sta approfittando della crisi per spingere le potenti lobby dell'auto a progettare mezzi più economici, meno inquinanti, dai bassi consumi, ma se tutti questi sforzi venissero indirizzati su altri fronti porterebbero maggiori vantaggi? Non è il caso che anche queste immobili colonne d'Ercole prendano in considerazione la possibilità di rivedere la loro produzione, il loro business?

Oggi che un pomeriggio in un loft e una domenica sera su un predellino sono periodi sufficienti a rivoluzionare la politica di una nazione, possibile che non riusciamo a vedere oltre il nostro naso sullo sviluppo sostenibile dell'industria?

Di cosa ha bisogno l'uomo? Cosa vorrebbe comprare nei prossimi anni? Macchine? Si forse, ma non nelle quantità che desidererebbero le multinazionali. Case? Si! Anche, ma non nelle quantità e ai prezzi che vorrebbero le imprese edili.

Di alcune cose ci sarà bisogno sicuramente oggi, domani e sempre. Il cibo, la salute e l'energia!

La popolazione continua ad aumentare e sempre meno territorio è dedicato alle colture e all'allevamento. Bisogna investire per far ritornare verde il pianeta, per produrre cibo a sufficienza e per trovare nuovi modi per produrlo.

La popolazione che aumenta e la globalizzazione hanno reso critico il sistema sanitario mondiale. Un'epidemia che si sviluppa in Asia in pochi giorni può fare il giro del mondo. Sempre nuove malattie e nuove minacce si manifestano in tutto il mondo. Dobbiamo investire nella ricerca di nuove frontiere per la salute.

La popolazione crescente diventa sempre più assetata di energia. In linea di principio ogni fonte di energia attualmente conosciuta finirà prima o poi. Il petrolio finirà, il gas finirà, l'uranio finirà, il sole finirà e con esso il vento e le onde. E' solo questione di tempo. Dobbiamo investire nel miglioramento delle energie attualmente note e nella ricerca di altre fonti che già immaginiamo o che oggi nemmeno potremmo sognare.

 

E' nelle infrastrutture e nella ricerca che dobbiamo investire per uscire da questa crisi, non ne usciremo mai puntando ad avere una nuova macchinina fiammante in garage.



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lunedì, febbraio 23, 2009

SI RESPIRA UN ARIA NUOVA…. OPPURE E’ ARIA FRITTA?

Con la settimana scorsa si è avviata la Primavera italiana… Un cambiamento radicale ha scosso la vita della nostra Nazione.

Dopo il periodo buio seguito alle dimissioni di Veltroni ora si avvia una stagione nuova, splendente e lungimirante, percorsa da dritta a manca da un nuovo maestrale foriero di innovazione, di nuove idee, di un nuovo modo di fare politica. Un vento di rinnovamento che porrà fine alla stagione delle contrapposizioni tra maggioranza e opposizione perché ora anche la maggioranza dovrà inchinarsi alla nuova politica lanciata dal nuovo leader del PD. Ora che il leader dell' opposizione giura sulla costituzione, ora che il leader dell'opposizione ha finalmente pieni poteri tanto da essere in grado di far cadere il governo ( solo quello ombra però!!) ora, dopo tutto questo, finalmente il primo atto ufficiale che da un indirizzo preciso al partito d'opposizione.

Bene! Ora si cambia registro! Si avvia la nuova era e si fa quello che non si era mai pensato di fare  fino ad ora a sinistra.

Ora si avvia l'antiberlusconismo……..

 

 

PS.

Riflessione a margine. Mi è sorta una domanda mentre scrivevo…. Sarà mica un caso che il sinonimo di destra è "Dritta" e il sinonimo di sinistra è "manca"???




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venerdì, febbraio 13, 2009

Chiarezza esemplare

Credo che il discorso pronunciato dal senatore Pera come intenzione di voto sulla mozzione Gasparri riguardante la sospensione dell'idratazione chiarisca in modo esemplare la posizione di chi ha provato a lottare per la vita. Con massimo rispetto per chi la pensa diversamente ma senza cedere sulle proprie convinzioni...

SENATO ITALIANO 10.02.09 Dichiarazione di voto Sen. PERA (Pdl)
Signor Presidente, onorevoli colleghi, nell'esprimere il voto favorevole mio e del mio Gruppo alla mozione presentata dal senatore Gasparri e da altri sentori, farò anch'io riferimento all'articolo 32 della Costituzione, che è stato certamente il più citato. Non è l'unico articolo della Costituzione pertinente per decidere la questione che abbiamo al nostro esame, e anzi sono un po' colpito che altri articoli non siano stati ricordati, ma è certamente un articolo rilevante.
Se si legge attentamente l'articolo 32 della Costituzione, ci si accorge che esso fissa tre punti: il primo è che esiste una libertà terapeutica di scegliere o di rifiutare le cure. Recita l'articolo 32: «Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario». Il secondo punto è che l'articolo 32 afferma che questa libertà terapeutica, di scegliere o non scegliere cure, può essere vincolata da una legge: «Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge». È evidente perciò che una legge può consentire l'esercizio positivo della libertà di cura o di rifiuto della cura. Vi è poi un terzo punto nell'articolo 32 che è importante quanto gli altri due: qualunque legge si voglia o si debba fare in ossequio all'articolo 32, qualunque legge sulla libertà di curarsi o sul rifiuto delle terapie, qualunque legge ha un limite; e la nostra Costituzione dà un nome, ripetutamente, a questo limite. L'articolo 32 chiama questo limite rispetto della persona umana; l'articolo 41 della Costituzione introduce un'altra espressione equipollente per nominarlo e parla di dignità umana; e poi c'è l'articolo 2, che è stato il più negletto di tutta la nostra discussione, anche da parte della pubblicistica, sull'argomento. L'articolo 2, che rileggo per ricordarlo in primo luogo a me stesso, dice, dando il nome a quel limite invocato anche dall'articolo 32: «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo».
Sono espressioni molto serie, sono espressioni molto gravi.
«Riconosce e garantisce» significa che la Repubblica non li crea questi diritti inviolabili dell'uomo, non ne dispone, non li può approvare, non li può correggere (Applausi dai Gruppi PdL e LNP). Sono diritti che esistono prima della Costituzione, sono diritti che esistono prima dell'esistenza di una comunità politica o statale, sono diritti che stanno lì e che la Costituzione, il Parlamento, la comunità politica, deve solo riconoscere, cioè prenderne atto, tutelarli e rispettarli (Applausi dai Gruppi PdL e LNP). E sono inviolabili, cioè non negoziabili, non cedibili, non modificabili: sono diritti assoluti, preesistenti, legati all'uomo in quanto uomo.
Ecco il nome proprio del limite fissato dall'articolo 32 della Costituzione.
Ora, la questione che qui si pone e che è stata dibattuta in questi giorni, in queste ore, e per tanto tempo anche, è se violare la vita di una persona, consentire ad una persona in stato terminale di porre termine ai suoi giorni, sia o no una violazione dei limiti posti dagli articoli 32 e 2 della Costituzione. Nel caso specifico il problema che si pone è se sottrarre alimentazione ad un paziente terminale sia o no violare quei limiti, che hanno quel nome. Voi, molti di voi - mi riferisco ai colleghi della sinistra - avete detto: no, anche la vita è violabile, anche il diritto alla vita è disponibile quando la vita non è più vita e non ha più dignità di vita. Io credo che qui vi sbagliate: credo che dicendo così vi poniate fuori dall'articolo 32 e dall'articolo 2, perché quel paziente terminale, quel paziente in coma permanente, quel paziente che non ha più scientifiche e ragionevoli speranze di vita, quel paziente è ancora un uomo che ha la sua dignità (Applausi dal Gruppo PdL e del senatore Pittoni). Quel paziente che sta per lasciarci per sempre è una persona. È un individuo che chiede la nostra attenzione, con cui noi soffriamo e per cui noi esprimiamo sofferenze. Quel paziente è un individuo che chiede la nostra comprensione, la nostra solidarietà, la nostra pietà, che instaura con noi una comunità. Perciò è un uomo che, in quanto uomo, per l'articolo 2 della Costituzione italiana ha diritti inderogabili, inviolabili, che noi non possiamo toccare. Quei diritti non sono violabili e non li può violare né il paziente medesimo in qualunque momento della sua esistenza, né i suoi genitori, né la magistratura, né il Parlamento; sono, appunto, inviolabili. (Applausi dal Gruppo PdL). Per questo motivo sottrarre alimentazione a un individuo in quelle condizioni significa violare un suo diritto inviolabile.
Voi usate anche un altro argomento a cui ho prestato molta attenzione; voi dite che in realtà lasciar morire, e perciò violare, sia pure eccezionalmente, il diritto fondamentale di quell'individuo, in realtà è consentito perché così facendo si rende un tributo alla sua libertà individuale. È un argomento che ha svolto in quest'Aula in particolare il senatore Veronesi: la libertà individuale. Ho ascoltato l'intervento del senatore Bosone, che era palesemente in replica e di critica a quello del senatore Veronesi, e dico che vi sbagliate anche su questo punto. Togliere l'alimentazione ad un paziente, sia pure quando quel paziente non ha più ragionevoli speranze di vita, significa togliere la vita (Applausi dal Gruppo PdL e della senatrice Mauro) e togliere la vita significa togliere il presupposto della dignità; ma se significa togliere la dignità, allora lì c'è la violazione di un diritto che è inalienabile.
Mi chiedo poi quale concetto è mai quello che viene introdotto di libertà individuale. Cos'è questa libertà individuale che è garantita entro certi limiti dall'articolo 32? La libertà individuale vuol dire forse discrezionalità assoluta? La libertà individuale vuol dire arbitrio? La libertà individuale vuol dire licenza di fare di sé e degli altri ciò che si crede o la libertà individuale è sempre accompagnata dalla responsabilità? (Applausi dai Gruppi PdL, LNP e UDC-SVP-Aut). Confondere la libertà individuale con l'arbitrio, con la licenza significa passare dalla civiltà della ragione alla barbarie dell'egoismo. (Vivi, prolungati applausi dai Gruppi PdL, LNP e UDC-SVP-Aut).
Colleghi, queste sono le ragioni che trovo nell'articolo 2, nell'articolo 32 e nell'articolo 41 della nostra Costituzione per dire che non possiamo sottrarre l'alimentazione a chi sta per lasciarci. Non ho introdotto alcun argomento religioso, non ce n'è bisogno. (Applausi dai Gruppi PdL e LNP). Non ho nemmeno introdotto alcun riferimento alla Chiesa cattolica, né ho fatto - come ha cercato di fare questa mattina il senatore Ichino - opera di maestro nei confronti della Chiesa cattolica inducendola ad essere meglio Chiesa cattolica. (Applausi dai Gruppi PdL e LNP). Non ho usato nessuno di questi argomenti.
Per i laici autentici, per quanto riguarda la religione, basta la religione dell'articolo 2 della Costituzione; è sufficiente per prendere le nostre decisioni. È la religione di quell'articolo 2 che stabilisce che siamo tutti uguali in dignità, abbiamo tutti gli stessi diritti fondamentali rispetto a quella dignità. C'è stato un tempo, cari amici, che i laici non avevano timore di dare un nome alla religione dell'articolo 2 della Costituzione; avevano il coraggio di darlo, quel nome. La religione dell'articolo 2 della Costituzione è la religione cristiana.
Oggi molti laici lo hanno dimenticato, oggi molti laici credono che questa religione sia di ostacolo, credono che l'interprete di questa religione, cioè la Chiesa cattolica, sia di impedimento o interferisca, credono che senza quella religione noi saremmo più liberi, renderemmo più omaggio alla libertà individuale. È un altro grave errore.
I laici hanno bisogno, per decidere su argomenti come questi, della religione dell'articolo 2. Sanno da dove viene quella religione dell'articolo 2, ne sono fieri, sono disposti a testimoniarla e a difenderla. Altri laici, invece, affievoliscono la consapevolezza della religione dell'articolo 2 (il senatore Ichino parlava di una generica tradizione biblica), oppure ritengono la religione cristiana un ostacolo. Noi la pensiamo diversamente, non abbiamo bisogno di nessun ammaestramento, di nessun magistero: la Costituzione ci dà i parametri giuridici e culturali sufficienti per prendere le nostre decisioni.
Chi volesse decidere diversamente sarebbe non soltanto contro gli articoli 2, 32 e 41 della Costituzione e gli altri analoghi, sarebbe anche contro la pietà che si deve a tutti quanti i membri dell'umano consorzio. (Vivi, prolungati applausi dai Gruppi PdL, LNP e UDC-SVP-Aut. Molte congratulazioni).

lunedì, febbraio 09, 2009

DIO CI PERDONI!!!


Apprendo ora la notizia. Eluana Englaro è moDIOrta.
Ora non servono più decreti, firme, sentenze, liti, idealismi e preconcetti.

Ora serve solo il silenzio e la riflessione.
Ora serve solo una legge perchè una simile atrocità non possa ripetersi.

Questa notte credo che tutti saranno un po' turbati ma molti avranno un sonno tormentato dai rimorsi.

Chi ha fatto ma non abbastanza, chi ha fatto ma ha fatto male, chi non ha fatto... Tutti noi dobbiamo ora metterci una mano sulla coscienza ed ammettere che è finita nell'unico ma anche nel peggiore dei modi possibili.

Che Dio ci perdoni tutti


Buon viaggio Eluana

martedì, febbraio 03, 2009

Una giornata grigia


Questa mattina il tempo esprimeva al meglio il mio umore. Un cielo grigio plumbeo ed un animo triste e sofferto.

Nella notte Eluana è stata trasferita a Udine. Non è un viaggio di piacere, non è una gita. Lo si capisce subito, dallo sguardo del padre mentre attende fuori dal cancello della clinica di Lecco circondato, assediato, violentato da telecamere e macchine fotografiche. La sua faccia esprime il dolore e si fonde con la pioggia battente che sta cadendo in quel momento come fossero lacrime amare e dolorose.
Perché questo accanimento, perché non lasciare a quel padre l’intimità di questo dolore. Perché fare diventare fenomeno da baraccone un momento intenso e doloroso. Avrei avuto una gran voglia di abbracciare quel padre che sta portando avanti una battaglia per un idea che non condivido ma che rispetto e comprendo. Ed invece lo devo vedere li, sotto i riflettori chiuso nella sua auto come fosse una corazza farsi piccolo e a disagio. E’ giusto il diritto di cronaca. E’ giusto il dibattito pubblico, il problema è reale e molto importante. E’ sbagliato personalizzarlo nel caso specifico. La soluzione del caso del problema non è la soluzione del caso di Eluana, chi deve trovare il giusto compromesso lo dovrà fare senza pensare alle foto di Eluana sul mobile della sala del padre ma dovrà farlo asetticamente per poter fare la scelta giusta ma pensando che potrebbe toccare a tuo figlio per poter fare la scelta migliore. C’è bisogno però di spettacolarizzare meno il problema. Spegnete i riflettori, parliamone, dibattiamone, discutiamone, cerchiamo soluzioni condivise e condivisibili ma lasciamo in pace quelle due povere persone a smaltire i loro dolori.

Già… perché le persone sono due!!!!

Tendiamo a dimenticarlo, semplicemente citiamo il suo nome come fosse una cosa astratta ma quando parliamo di togliere un sondino a Eluana stiamo parlando di non alimentare più una persona. Certo il suo stato impone di valutare anche il fatto che la qualità della vita offertagli non sia più compatibile con il nome stesso di vita ma chi si arroga il diritto di decidere quando si è raggiunto il livello minimo di vita qualitativamente valida? Quale sarà il passo successivo? Smetteremo di alimentare i carcerati condannati all’ergastolo? La loro vita proseguirà su un livello qualitativo molto basso ma se lo facessimo si scatenerebbe una protesta di massa perché non verrebbero rispettati i basilari principi civili. Ma l’ergastolo non dovrebbe lasciare possibilità di miglioramento, non può essere inteso come pena per tentare di redimere il colpevole, è una pena senza possibilità di recupero. Allora perché alimentarli e dissetarli?
Certo, il problema esiste e va affrontato ed è ovvio che tanti chiedano che venga rispettato il suo diritto di morire ( ammesso che le persone abbiano questo diritto).
Ma perché questo immenso sforzo per evidenziare un diritto su cui permangono ampi e ragionevoli dubbi, quello di morire, mentre non si spreca una parola per un diritto universalmente riconosciuto e sul quale non c’è contrapposizione alcuna; il diritto di Vivere!
Perché hanno peso le parole di un radicale e non contano quelle del Santo Padre? Perché ?
Perché a quanto sembra Eluana aveva manifestato questa volontà in tempi non sospetti?
Quante volte è capitato di dire “ Meglio morire!” ma poi quando si corre un rischi anche minimo ci ritroviamo a pregare che non accada? Chi si può sentire certo che questa sia la sua volontà? MA anche fosse, siamo veramente liberi di decidere quando terminare il nostro ciclo vitale?
Io, per quanto mi riguarda, sono felice di avere dei dubbi sulla mia data di scadenza. E’ probabile che mi capiti di voler morire ma spero di non doverlo mai decidere io….

Saluti Eluana. Con la consapevolezza che comunque questa è una sconfitta ti auguro Buon Viaggio

lunedì, gennaio 26, 2009

E’ UN MONDO STRANO….


Se violenti una ragazza a capodanno ma ti dichiari pentito sei libero per S.Agnese ( 21 gennaio).

Se sei una ragazza che subisce violenza e lo denunci non è detto che ti credano.

Se sei un giuslavorista famoso  e vieni ascoltato ad un processo contro dei brigatisti rossi finisci per essere processato tu e non loro.

D'altronde, se sei un brigatista e fuggi in Brasile passando a darti una ripulita per la romantica Parigi… stai pure tranquillo che non verrai rimandato nelle disumane carceri italiane …

Se sei mussulmano puoi pregare fuori dalle cattedrali cattoliche, verrai ben accolto. Se sei cristiano ti consiglio di non fare altrettanto davanti ad una moschea, anzi non passarci nemmeno vicino.

Se sei abbronzato e diventi presidente degli Stati Uniti d'America puoi anche spacciare per nuova l'idea di finanziare le grandi aziende automobilistiche, cosa che in Italia facciamo e critichiamo da 40 anni ( We can…)

Se sei pallido e di Roma ti puoi far eleggere a capo di un partito a vocazione maggioritaria che però rischia di farsi superare nei sondaggi da un partito a conduzione famigliare di un exPM su un trattore (  Se pò fa…)

Se sei l'abbronzato di prima e prometti grandi cambiamenti, stai tranquillo.. il giorno dopo al tuo giuramento le TV e i giornali di tutto il mondo non faranno altro che parlare del vestito di tua moglie, di come balli, di cosa hanno fatto le tue figlie… I tuoi programmi ?? Mha! (We can…)

 

Se sei nato in Israele stai attento… Dal cielo non sempre arriva solo la Provvidenza e spera che quello abbronzato di prima si ricordi di te dopo aver ballato tutta la notte. Spera che tutti i terroristi detenuti che ora verranno rilasciati non ritornino nel ridente paesello a pochi chilometri da casa tua a fabbricare razzi.

 

Certo che viviamo in un mondo strano dove gli abitanti di un isola a grande vocazione turistica ( parole loro) non accettano la costruzione di una struttura per detenere i clandestini appena sbarcati. Preferiscono averli per casa liberi. E' un mondo strano quello in cui un leader politico non può dire che a suo parere un giornalista fa un uso scorretto del servizio pubblico e poi ( qualche anno dopo) lo stesso giornalista può permettersi invece di inanellare una serie di sanzioni dall'ente di controllo perché fazioso e antidemocratico. E curioso vedere un mondo dove se il petrolio sale di prezzo si urla alla crisi e se scende invece si urla alla crisi. Fa specie vedere un mondo dove nel luogo deputato ad accogliere ogni idea ( l'università) la volontà di pochi impedisce a tutti di ascoltare il discorso di un eminente teologo e massimo rappresentante di uno stato confinante e si fischia la terza carica dello stato prima di sentire cosa deve dire.

 

E' un mondo strano, ma questo è il nostro mondo baby….

Ma veramente a voi va bene di lasciare un mondo così ai vostri figli???

Rimbocchiamoci le mani che c'è un sacco di lavoro da fare!!



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mercoledì, gennaio 21, 2009

IL TRENO

Oggi è il mio compleanno… vi voglio fare io un regalo riportando qui il testo di una presentazione che mi hanno inviato. Oggi che è un giorno in cui rifletto sullo scorrere del tempo mi ha molto colpito e ho voluto condividerlo….

 

IL TRENO DELLA VITA

La vita è come un viaggio in treno:

Spesso si sale e si scende, ci sono incidenti, a qualche fermata ci sono delle sorprese piacevoli e a qualcun'altra profonda tristezza.

 

Quando nasciamo e saliamo sul treno, incontriamo persone, di cui crediamo, che ci accompagneranno durante tutto il nostro viaggio:

i nostri genitori. 

 

Purtroppo la verità è un'altra.

 Loro scendono in una stazione e ci lasciano senza il loro amore e affetto, senza la loro amicizia e compagnia.

Comunque salgono altre persone sul treno, che per noi saranno molto importanti. 

Sono i nostri fratelli e sorelle, i nostri amici e tutte le persone meravigliose che amiamo.

Qualcuna di queste persone che sale, considera il viaggio come una piccola passeggiata.

Altri trovano solo tristezza nel loro viaggio.

 E poi ci sono altri ancora sul treno sempre presenti e  sempre pronti ad aiutare coloro che ne hanno bisogno.

Qualcuno lascia quando scende una nostalgia perenne...

Qualcunaltro sale e riscende subito, e lo abbiamo a mala pena notato...

 

Ci sorprende che qualcuno dei passeggeri, a cui vogliamo più bene, si segga in un altro vagone e che in questo frangente ci faccia fare il viaggio da soli.

Naturalmente non ci lasciamo frenare da nessuno, a prenderci la briga, di cercarli e di spingerci alla loro ricerca nel loro vagone.

Purtroppo qualche volta non possiamo accomodarci al loro fianco, perché il posto vicino a loro è già occupato.

 

Non fà niente, così è il viaggio: pieno di sfide, sogni, fantasie, speranze e addii… 

....ma senza ritorno.

 

 

Cerchiamo di fare il viaggio nel miglior modo possibile.

Cerchiamo di andare d'accordo con i nostri vicini di viaggio e cerchiamo il meglio in ognuno di loro. Ricordiamoci, che in ogni fase del tragitto uno dei nostri compagni di viaggio può vacillare e probabilmente ha bisogno della nostra comprensione.

Anche noi vacilleremo spesso e ci sarà qualcuno che ci capisce. 

 

Il grande mistero del viaggio è che non sappiamo quando scenderemo definitivamente, e tantomeno quando i nostri compagni di viaggio lo faranno, neanche colui che stà seduto proprio vicino a noi.

 

Io penso, che mi dispiacerà tanto, quando scenderò per sempre dal treno.....

Sì, ne sono convinto.

La separazione da tutti gli amici che ho incontrato durante il viaggio, sarà dolorosa, lasciare i miei cari da soli, sarà molto triste.

Ma ho la speranza che prima o poi arrivi la stazione centrale e ho l'impressione di vederli arrivare tutti  con un bagaglio, che quando erano saliti sul treno ancora non avevano.

Ciò che mi renderà felice, è il pensiero che ho contribuito ad aumentare e arricchire il loro bagaglio impreziosendolo

Voi, tutti i miei amici, facciamo il possibile per far sì che si faccia un buon viaggio e che alla fine ne sia valsa la pena.

Mettiamocela tutta per lasciare quando scendiamo un posto vuoto, che lascia nostalgia e bei ricordi in coloro che proseguono il viaggio. 

 

 

A coloro, che fanno parte del mio treno, auguro

BUON VIAGGIO !

 




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