martedì, luglio 15, 2008

ABRUZZO: DI PIETRO, TANGENTOPOLI C'E' PIU' DI PRIMA

Roma, 15 lug. - (Adnkronos) - "Tangentopoli c'e' piu' di prima. Con la differenza che prima i reati potevano essere scoperti, ora e' sempre piu' difficile". Lo ha detto Antonio Di Pietro parlando degli arresti in Abruzzo. "Italia dei valori si battera' dentro e fuori il Parlamento per far capire che se non si elimina il cancro della corruzione non avremo mai un Paese sereno", dice il leader di Idv aggiungendo: "Oggi c'e' un consociativismo per cui il criminale e' il magistrato, e non chi commette il reato".

 

 

Come sospettavamo… tutto il lavoro dell'ex magistrato è stato tempo perso, anzi ha reso le cose più difficili di prima… si configura una richiesta di risarcimento per tutti  i soldi spesi dal pool mani pulite in quegli anni?

Staremo a vedere….certo è che essere magistrato non può essere automaticamente certificazione della sua onestà. Se un magistrato commette un reato va processato come chiunque altro. E credo che arrestare senza motivo o per motivi risultati poi inconsistenti possa essere assimilato al sequestro di persona. Questo ovviamente è il parere di un assoluto inesperto.

Ma questi fatti non possono essere visti slegati dal processo chiusosi a Genova proprio ieri.

Genova, 15 lug. (Ign) - Quindici condanne e trenta assoluzioni. Dopo una camera di consiglio durata quasi 12 ore è questa la sentenza del Tribunale di Genova al processo sulle violenze commesse nella caserma di Bolzaneto durante il G8, nel luglio 2001.

Le pene variano dai 5 mesi ai 5 anni. Complessivamente sono stati comminati 24 anni di carcere contro i 76 anni, 4 mesi e 20 giorni chiesti dai magistrati genovesi Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati.

La condanna più pesante è stata inflitta all'ispettore della polizia penitenziaria Antonio Biagio Gugliotta che in quei giorni era responsabile della sicurezza a Bolzaneto: 5 anni di carcere per il reato di abuso d'ufficio. Accolta la richiesta della Procura anche per l'assistente capo della polizia LuigiPigozzi, accusato di aver lacerato la mano ad uno degli arrestati: 3 anni e 2 mesi contro i 3 anni e 11 mesi richiesti.

Per Alessandro Perugini, ex vice capo della Digos di Genova, e per il vice-questore Anna Poggi i 3 anni e 6 mesi chiesti dai Pm sono stati ridotti invece ridotti a 2 anni e 4 mesi ciascuno. Così come per Giacomo Toccafondi, il medico coordinatore del servizio sanitario a Bolzaneto, che ha subito una condanna ad un anno e 2 mesi contro i 3 anni e mezzo richiesti dall'accusa.

Gli altri condannati sono l'ispettore superiore Daniela Maida (1 anno e 6 mesi); Antonello Gaetano (1 anno e 3 mesi), gli ispettori della polizia di Stato Matilde Arecco, Natale Parisi, Mario Turco e Paolo Ubaldi (1 anno ciascuno). Poi ancora Barbara Amadei (9 mesi), Alfredo Incoronato (1 anno), Giuliano Patrizi (5 mesi). E' stato inoltre condannato a 10 mesi di reclusione il medico Aldo Amenta.

Grazie alla prescrizione e all'indulto, nessuno dei condannati, comunque, passerà un giorno in carcere.

Al processo erano imputati 45 tra appartenenti alle forze dell'ordine e medici. I reati contestati, a vario titolo, abuso d'ufficio, violenza, falso ideologico, abuso d'autorità, violazione dell'ordinamento penitenziario e della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.

Ora non mi è chiaro, se la magistratura non sbaglia, se è giusto indagare, se è corretto arrestare i sospetti ( perché non dimentichiamolo, in Italia tutti sono innocenti fino a prova contraria!) se non si può separare le carriere e quindi un magistrato può essere sia inquirente che  giudicante, cosa succede quando poi dopo anni di indagini, dopo anni passati a svilire tutte le migliaia di operatori delle forze dell'ordine che si sono seriamente impegnati per gestire l'emergenza di quei giorni accusandoli delle peggiori barbarie la magistratura decide che in fin dei conti degli abusi ci sono stati ma che tutto sommato i colpevoli sono quattro gatti e anche le colpe non sono poi così gravi. Cosa succede???

Nulla!!!

Io non so se Del Turco e la giunta abruzzese sono colpevoli, non so se a Genova sono stati commessi i tremendi abusi delle teorie accusatorie e non so se sono stati solo dati quattro buffetti come ritiene il tribunale, non so quanti rivoltosi siano stati condannati a dispetto dei pochi poliziotti inquisiti. Non so… ma mi permetto di preoccuparmi per il metodo.

Se Del Turco risulterà realmente colpevole, serviva arrestarlo e metterlo in isolamento visto che gli inquirenti sono in possesso di prove schiaccianti ed ovviamente il reato non può essere reiterato visto che nessun pazzo tenterebbe di corrompere chi è indagato per corruzione. Ed è possibile arrestare il governatore di una regione perché sta per emanare delle leggi che il magistrato ritiene dannose? ( questa è la motivazione del pm) Ora la magistratura non fa applicare le leggi ma decide quali sono buone e quali no?

Ma e se Del Turco poi risulterà innocente, chi pagherà per la gogna a cui è stato sottoposto?  Chi darà spiegazioni sul perché arrestare una persona perché sta per fare cose dannose (processi alle intenzioni?) che poi viene ritenuto innocente?

Ma se veramente a Genova la polizia ha commesso i gravi reati di cui era stata accusata da alcuni magistrati e dalla sinistra tutta, come mai ora le condanne sono poche, brevi e limitate?

Ma se invece veramente gli errori commessi dalle forze dell'ordine sono stati pochi e ben circoscritti, allora chi paga per questi anni di indagini e processi? Chi ci spiega perché non sono stati impiegati questi magistrati per individuare e condannare chi ha messo a ferro e fuoco una città?

Io non so dove sta la verità, ma in qualunque posto sia nascosta, chiunque la tenga stretta nella mano.. rimango preoccupato!

 




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