mercoledì, aprile 11, 2007

DICO QUELLO CHE PENSO parte 2

Colgo come ispirazione un articolo di Marcello Veneziani apparso su "Libero" di oggi e appoggio la sua proposta di cambiare nome alla giornata per la famiglia, non più Family Day ma dies familiae. Perchè imitare i gay pride e americanizzare una istituzione che è parte integrante della nostra natura di Italiani discendenti dagli antichi romani?
Poi continua indicando la famiglia come elemento naturale assimilabile all'acqua e all'aria e , per la sua naturale predisposizione alla procreazione, indispensabile alla vita e ne ammette la indubbia situazione di crisi che l'istituzione famiglia sta vivendo non certo a causa dei DICO o delle coppie gay ma per la mancanza di valori forti al suo interno. Da queste premesse parte a disquisire sul diritto naturale.Cito testualmente:
" Giuristi, filosofi e intellettuali sputano ogni giorno sul corpo offeso del diritto naturale,....Che bestialità, Signori, guardate la realtà e andate verso la vita. Che vuole dire diritto naturale?... è il diritto che regola, tutela e sancisce quello che accade in antura.
Ad esempio il fatto che una creatura nasca da un uomo e da una donna... ad esempio il fatto che i bambini come i vecchi non sono autosufficienti in natura. Il diritto riconosce questi fatti naturali e li tutela, riuscendo così a tradurre la natura in civiltà . La Famiglia è il primo stadio di quel passaggio dalla natura alla civiltà...Chi chiede di cancellare il diritto naturale chiede di restituire l'uomo all'inciviltà, magari sofisticata, ma pur sempre barbara perchè fondata sul desiderio dell'Io dominato dagli istinti e dagli istanti. Non c'è bisogno di essere Cristiani per difendere la famiglia. E non c'è bisogno di essere sposati per riconoscere il suo valore di fondamento della socieetà. Basta essere civili e forse semplicemente umani. E se proprio volete farne una questione personale , ricordatevi di vostro padre e di vostra madre e non dite loro che fu fatica sprecatamettervi al mondo, mantenervi, crescervi, educarvi e volervi perfino bene...."

Non potevo trovare parole più precise per esprimere il mio pensiero e di questo ringrazio Marcello Veneziani.

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