lunedì, gennaio 28, 2008

E ADESSO??

E adesso cosa ci aspettiamo? Direttamente al voto o dopo un governo tecnico, è quasi scontato che il prossimo governo sarà più azzurro che rosso. Ma cosa dobbiamo aspettarci?

Visto che oramai da mesi si respirava nei palazzi aria di trasloco, l’idea che questa maggioranza fosse arrivata al capolinea era una certezza più che una speranza. La campagna elettorale è quindi cominciata da un bel po’. E’ quindi ovvio che tutto quello che si è sentito ad oggi è pura propaganda sia da una che dall’altra parte.
Pensare che da domani mattina spariranno i rifiuti da Napoli ( e non solo quelli buttati nelle strade ma anche quelli ancorati alle poltrone), i conti pubblici miglioreranno, l’efficienza del pubblico impiego andrà alle stelle, l’economia ripartirà, l’evasione non esisterà più, le tasse scenderanno, i clandestini torneranno al loro paese… bhè, francamente è pura fantasia.

La realtà è che abbiamo perso i due anni in cui l’economia andava benino a litigare tra estremisti di sinistra ed estremisti di centro, con al timone un comandante che si è accorto di avere i galloni solo nell’ultimo fatidico momento quando tutti gli intimavano di lasciare la nave e lui, eroicamente e stoicamente, a preferito affondare con il suo capolavoro trascinandosi dietro tragicamente tutti i suoi compagni di viaggio filistei.
Ora, con tutti i precedenti problemi incancreniti in parlamento, con la recessione alle porte, con mille nuove e difficili sfide che ci attendono, spero solo che il nuovo Governo possa trovare l’unità e la forza per portarci fuori dalle secche.
Io credo che tra i due schieramenti sia emerso in modo drammatico quali sono le differenze. La sinistra è rimasta spaccata su temi etici, economici, fiscali, di politica estera, per tutti questi 18 mesi e solo alla fine si è talmente allargata la crepa da spezzare anche l’ultimo legame ( l’’antiberlusconismo) che gli permetteva di restare uniti. A destra invece sono riusciti a dividersi da subito sulle questioni “ politiche” per esempio la leadership, la legge elettorale, la spallata, ma hanno mantenuto una coerente comunione di intenti attorno ai valori. E’ per questo che oggi, non avendo possibilità di giocarsi la leadership, non avendo modo di contrattare la legge elettorale, non avendo più necessità di dare spallate, il centrodestra si è ritrovato unito e pronto a correre di nuovo trainando un unico carro. Spero che questa unione non sia motivata da meri e bassi fini personali ma dalla chiara volontà di dare a questo Paese una chiara e forte sferzata, di darci un equipaggio e un comandante uniti e forti in grado di far navigare questa nave in acque più sicure.
Una mossa sbagliata oggi affonderebbe definitivamente il bastimento Italia, non c’è più margine di errore. Spero che chi sarà chiamato a questo onere e onore ne sia conscio.

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